venerdì 9 ottobre 2015

Approfondimento: Mu e Atlantide

Mu e Atlantide furono i due grandi continenti su cui nacque e prosperò la nostra umanità nel terzo mondo; la prima situata nell'Oceano Pacifico, la seconda in quello Atlantico.
Mu, successivamente chiamata "Lemuria", era la terra madre della razza bruna, mentre Atlantide lo era di quella rossa; tuttavia, le tradizioni affermano che su entrambe fossero presenti le "razze" di tutti e cinque i colori. Sebbene le storie ci dicano che tra le due scoppiò un grande conflitto, sappiamo che la cultura di Mu era più femminile, legata all'acqua e profondamente spirituale sebbene tecnologicamente avanzata; quella di Atlantide era invece maggiormente legata al sole, più maschile e intenta nella crescita psichica, scientifica e tecnologica.


Sono gli stessi popoli indigeni di tutto il mondo a ricordare di come giunsero alle loro nuove terre fuggendo dai disastri che avevano colpito le grandi isole madri. Il resoconto del viaggio di una sopravvissuta all'inabissamento di Mu è stato tramandato oralmente dai Nativi Americani e negli scorsi anni pubblicato nel meraviglioso libro di Anne Cameron "Le figlie della Donna di Rame". Lo sciamano Zulu Credo Mutwa, nella sua raccolta di saggezza "Il canto delle stelle", racconta invece la storia di Amarava, antica madre dei popoli, come unica superstite della città di Amak-Habareth nel continente Mu.


Le migrazioni da Mu arrivarono a toccare il nord-America e la sua costa occidentale, l'America centrale e l'America del sud, l'Isola di Pasqua, l'Australia e l'Asia nord-orientale, giungendo in Tibet, India, Cina, Cambogia, Borneo, Babilonia, Egitto. Per questo troviamo la svastica, simbolo religioso nel buddismo tibetano, in uso anche tra gli Hopi e i Navajo; oppure, il culto totemico dell'Uccello- di-Tuono tanto trai Nativi nord-Americani quanto negli Indù.
 Il più famoso studioso della cultura "Muriana" fu James Churchward, ex colonnello britannico che si ritirò in un monastero del Tibet per studiare alcune tavolette antiche riguardanti un misterioso continente del Pacifico; i suoi studi vennero pubblicati nel 1926.


Le migrazioni da Atlantide arrivarono invece a toccare le coste nord-orientali dell'America del nord, del centro e del sud, le coste nord-occidentali dell'Africa e l'ovest Europeo. Etruschi, Cretesi, Egiziani sono tutti popoli discendenti dalla gente rossa giunta a più riprese da Atlantide.
 Un petroglifo del Perù vecchio di 50.000 anni mostra questa isola nel mezzo dell'Atlantico e tutti i popoli rossi riportano tradizioni spirituali incredibilmente simili; ne sono esempi il labirinto a sette braccia degli Hopi e dei Cretesi, le danze dei serpenti che tutt'oggi rivestono un ruolo sacro in alcune processioni popolari italiane, il tridente di Poseidone che orna gli astucci delle sacre pipe americane, e l'uso di calendari a spirale antioraria tipici di Hopi, Kiowa, Etruschi e Cretesi (il famoso disco di Festos).


Platone ci parla di Atlantide nei suoi dialoghi "Timeo" e "Crizia"; gli altri resoconti da parte di autori del passato provengono da Erodoto, Apollodoro di Atene, Diodoro Siculo, solo per nominarne alcuni.
 Così Platone ce ne parla nel "Timeo":


"O Solone, voi elleni non siete che bambini; non c'è tra gli elleni un uomo che sia vecchio...Siete giovani, giovani mentalmente, perchè la vostra anima non conserva alcuna antica credenza giunta a voi attraverso la tradizione, nessuna conoscenza maturata nel corso delle età. Ed eccone la causa: il genere umano è stato e sarà ancora sterminato per innumerevoli ragioni...Voi non ricordate che un unico cataclisma, e invece ve ne sono stati, prima, un numero incalcolabile. E così non sapete neppure che sulla vostra terra ha vissuto la stirpe più bella e nobile di tutta l'umanità, di cui tu e i tuoi cittadini siete i discendenti."
Questo a voi è sconosciuto perchè i sopravvissuti alla distruzione morirono senza lasciare segno, poichè non conoscevano la scrittura...[...] Poi passarono dei secoli e ci furono terribili terremoti e alluvioni e da un giorno all'altro, in modo orrendo, tutta quella eroica stirpe guerriera, senza eccezione, sprofondò nella terra, mentre l'Atlantide scompariva ugualmente, inghiottita dai flutti.
"


In "Crizia" Platone continua così:


"Per molte generazioni, e fintanto che la natura divina si perpetuò in loro, gli atlantidi rimasero fedeli alle leggi e agli dei da cui erano stati generati, in quanto possedevano davvero una grande spiritualità, che li portava alla gentilezza e alla comprensione in ogni atto della vita e nei loro reciproci rapporti. Disprezzavano ogni bene che non fosse la virtù, senza curarsi della loro prosperità, né di tutte le loro ricchezze in oro e preziosi, che anzi parevano un peso per loro. Il lusso non li corrompeva, né il potere faceva loro perdere il controllo, in quanto capivano, in uno stato di semplicità e di calma, che i beni crescono soltanto nella mutua amicizia aiutata dalla virtù e scompaiono invece quando l'uomo li brama troppo per sé; allora non solo la ricchezza scompare, ma crollano anche gli antichi valori. Quando invece la parte divina che era in loro cominciò a offuscarsi e troppo spesso venne confusa con altro, e quest'altro essendo di origine mortale, la parte mortale in loro a poco a poco prese il sopravvento; allora, incapaci di reggere la loro fortuna, ne divennero indegni. Erano ormai tutti gli uomini dominati da brame di potere e di avarizia...Una nobile razza stava degenerando miseramente. Zeus decise allora di punirli, come era giusto, allo scopo di riportarli all'equità e al pentimento. Chiamò allora a convegno tutti gli dei nella loro stupenda dimora, che essendo posta al centro del cosmo consente di guardare la terra dall'alto in ogni direzione. E una volta che furono riuniti disse loro..."

Gli indigeni di Eleusi, famosa per la scuola dei misteri dedicata alla Grande Madre, insieme agli altri popoli di cultura egea, furono tra gli eredi mediterranei della tradizione proveniente dalle grandi isole che facevano parte del regno di Atlantide. L'isola di En'N, il cui nome significa "origine" era abitata da un popolo dalla pelle rossa e dai capelli scuri, da cui discendono le tribù delle Cicladi, di Creta, della Turchia, dell'Albania e della Grecia meridionale e delle altre isole egee. La seconda isola è Aryas, da cui provengono Irlandesi, Celti e Ariani. Aesyr, precedentemente chiamata Ea, era abitata da un popolo con pelle e capelli bianchi da cui discendono gli scandinavi. Un'altra importante isola era chiamata Thrithun e su di essa viveva un popolo antichissimo discendente dalle prime tribù native (questo nome, in particolare, diventerà altamente significativo alla fine del nostro viaggio quando parleremo della civiltà di Triteria).

La gente bianca, chiamata "gagan", abitava la parte nord-orientale dell'isola; essa mostrò una grande abilità nella medicina e nell'invenzione di macchine atte a facilitare il lavoro. In aggiunta, i bianchi impararono ad utilizzare luce solare, cristalli e colori per promuovere il benessere fisico. Purtroppo l'equilibrio venne a mancare presto.
Le macchine li allontanarono dalla Madre Terra, la danneggiarono, e i bianchi usarono queste loro competenze per assoggettare le altre culture. Il loro senso di superiorità era rivolto non solo agli altri popoli ma alla terra stessa, che iniziarono a vedere come sporca; a questo punto i gagan vennero ribattezzati "Aga Oheda", ovvero "coloro che temono lo sporco". Iniziarono così a ricoprire la terra con una sostanza bianca dura come la pietra (tipo asfalto) che distrusse la Natura allontanandoli sempre di più dalla terra, e continuarono a costruire macchine e tecnologie allo scopo di uccidere.


I Nativi Seneca ci ricordano quello che Madre Terra pensò e fece: "Gli esseri a due gambe che sono miei figli hanno sempre avuto il dono della libera volontà. Fu una scelta che essi fecero, quella di tagliare le radici che trasmettevano loro ciò che per diritto di eredità gli spettava. Le acque dell'inondazione purificheranno il peccato oggi commesso, ma le conseguenze della loro distruzione vandalica si faranno sentire nei mondi a venire e passeranno in eredità alle future generazioni...L'inondazione si ripeterà sull'Isola della Tartaruga ogni qualvolta verranno spezzati dagli Esseri a due gambe i sacri legami della vita e dell'uguaglianza."

Che queste parole possano indicarci la direzione da seguire nell'immediato futuro.

Le vicende della precedente umanità, il loro modo di vivere, il loro sviluppo tecnologico, le loro guerre e la loro spiritualità, non solo vengono tramandate dai popoli Hopi, Maya e Incas, ma anche da quelli del nord-Europa sino al sud-Africa, e sono ugualmente riportate nelle scritture vediche della tradizione Induista.

Nessun commento:

Posta un commento