giovedì 8 settembre 2011

L'Equinozio d'Autunno

"Sono la Dea che sorride all'Alba del nuovo giorno
e mentre danzo avvolta dai miei bianchi veli
faccio aprire i fiori e profumare le acque limpide che scorrono trai monti.
Sono la Grande Madre dei campi, Regina  indomita della terra;
il mio potere emerge nelle caverne buie
sgorga in alti alberi verdi sulle pendici della montagna...
la Madre Generosa che da alla luce umanità e animali.
Ma dopo aver dato l'Amore e la Vita
scendo nel Mondo che è precluso ai vivi
portando con me una torcia: lì siedo nel buio al telaio eterno della creazione
generando Sogni di nuovi giorni e di nuova vita.
Attendimi al'Alba del nuovo mondo:
tutta la terra vedrà il mio sorriso
e come un fiore si aprirà per riceverMi."
(A.S.)


L'Equinozio d'Autunno

si celebra il 20-22 Settembre;
è il tempo del Ringraziamento per il Grande Raccolto

-Introduzione-

La stagione della fertilità è passata e, per questa Ruota dell'Anno, la vita ha dato ciò che voleva darci: al tempo dell'equinozio d'autunno ringraziamo per ciò che abbiamo raccolto restituendo qualcosa col rito di ringraziamento.
Madre Terra entra ora nel pieno del suo volto di Anziana: la fertilità, che è il Figlio del Sole, scende nel suo grembo per trovare riposo ed essere rigenerato; è il seme addormentato che diventerà il nuovo Sogno della nostra vita nel cuore dell'inverno. Sappiamo che questo ritrarsi della vita è solo una illusione, perchè sebbene la terra venga percorsi da venti freddi e da piogge, la sua forza riemergerà riportando la fertilità e la bella stagione. Per questo, durante il rituale, ringraziamo per la vita che è eterna e per la Madre Terra che è sempre presente. Il filo rosso rappresenta proprio l'essenza della vita che, attraverso la trasformazione portata della morte, rimane sempre uguale e continua ad esistere.

-Occorrente per il rituale-

Il vostro altare, coperto con un telo color viola;
una raffigurazione della Madre Terra;
due candele bianche o in cera d'api poste in candelabri sicuri;
un piatto di ceramica;
offerte di mele e biscotti;
un calice di succo di frutta 
(se vi trovate al chiuso vi servirà un piatto per raccogliere la libagione);
un cordoncino rosso in tessuto naturale
(abbastanza lungo da poter diventare una collana);
incenso naturale (olibano), mirra o sandalo;
qualche pannocchia e/o fasci di grano
(se desiderate fare un'ulteriore offerta a Madre Terra dopo il rituale);
se lo desiderate, musica a vostro piacere.

-Preparazione-

L'altare è rivolto verso nord; sul fondo, tra le due candele bianche, ponete l'immagine di Madre Terra. Al centro mettete il piatto con dentro le offerte di biscotti e mele; al centro del piatto ponete una mela che avrete tagliato orizzontalmente, di modo che mostri la stella a cinque punte che reca all'interno. Essa è un simbolo della Divinità presente in cielo, in terra e dentro di voi. Sopra o intorno alla mela ponete il vostro cordino rosso.
Sulla sinistra ponete la coppa piena di succo e il piatto per la libagione, e sulla destra l'incensiere. Decorate l'altare con le offerte di mais e grano.
Passate del tempo nella natura e, al tramonto, fate un bagno di purificazione (magari al mare). Se vi sarà possibile celebrare il rituale nella natura ancora meglio! 

-Rituale-

Accendete le candele l'incenso o le erbe, spargetene i fumi su capo, fronte e cuore, poi attorno al vostro corpo in senso orario per tre volte; prendete l'incenso e fumigate per tre volte in senso orario lo spazio del rituale iniziando e terminando a nord (che l'altare sia al centro di questo spazio o all'estremo nord non fa alcuna differenza).
Questo vi purifica da energie di disturbo e rende lo spazio adatto al lavoro del rituale.

Sedete davanti al vostro altare e trovate tranquillità dentro di voi respirando lentamente ed in modo profondo; sentite l'attrazione del vostro corpo verso la Terra e, se siete all'aperto, apritevi alla comunione con la natura.
Chi conosce la meditazione di connessione alla Terra può usarla in questo momento.

Quando volete accendete le due candele bianche, prima la sinistra e poi la destra; portate le mani sul cuore e, a voce alta o internamente, dite:

"Celebro il tempo del ringraziamento, quando la Dea accoglie la vita nel suo grembo e la rende eterna!"

Potete usare queste parole o altre che per voi esprimano meglio l'intenzione del momento.

E' il momento di esprimere, a parole o meno, il vostro ringraziamento
Sistemate il piatto per terra e versate parte della libagione nel piatto offrendo:

"Per Madre Terra, che è sempre con noi"

Alzate il piatto con le offerte verso il cielo e poi ponetelo a terra accanto a quello della libagione offrendo:

"Per il suo Figlio del Sole che è sempre con noi"

Ora poggiate mani e fronte a terra e fate il vostro ringraziamento: ringraziate per il vostro raccolto in questa Ruota dell'Anno. Fate che questo sia un momento di comunione con la Madre e, insieme alla gratitudine, mandatele anche il vostro amore sotto forma di una preghiera per Lei.

Prendete il cordino rosso, fatevi un nodo e indossatelo.

Danzate per celebrare l'eterno passare delle stagioni; innalzate l'energia intrecciando i piedi durante la danza, come a tessere fili di luce per la vita futura. Fate muovere questa energia dentro di voi. Se volete potete cantare:

"Siamo un cerchio dentro un cerchio,
 senza inizio e senza fine"

oppure

"Mais e grano, mais e grano
 ciò che cade risorgerà!
 Corna e zoccoli, corna e zoccoli,
 ciò che muore rinascerà!"
Terminate lasciandovi andare a terra, portate le mani sul cuore tenendovi il cordino. Lasciate che l'energia torni alla terra.

Bevete il resto dal vostro calice.
Ringraziate con parole vostre la Madre Terra.
Chiudete lo spazio rituale percorrendo il cerchio per tre volte in senso orario con il fumo dell'incenso e concludendo con le parole usuali:

"Il cerchio è aperto ma mai spezzato!"
-Conclusione-

Mangiate qualcosa per radicarvi nella realtà fisica e poi prendete nota sul vostro diario dell'esperienza vissuta.
Portate le offerte nella natura e onorate con esse lo Spirito del Luogo, oltre che la Dea Madre e il Dio Figlio.
Conservate il cordoncino rosso come benedizione portandolo al collo; all'equinozio di primavera lo legherete ad un ramo pregando per il benessere dello Spirito di quel Luogo.

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