giovedì 3 marzo 2011

Camminare con Fiducia

Questo pomeriggio sono stato al mare; il vento era freddo e il cielo coperto di nubi grigie, stava anche iniziando a piovere, ma io avevo bisogno di andare a sedermi per meditare vicino all'acqua salata traendo beneficio dalla sua grande forza purificatrice.
Respiravo con lentezza, riprendendo contatto con me stesso, con la mia interiorità, e allo stesso tempo tornando a percepire la profondità del mare sotto di me, le sue qualità, la sua consistenza. Dico questa cosa per una ragione importante: spesso, quando ci sembra di "sentire" meno la presenza del mondo intorno a noi, come a non coglierne più la reale e piacevole consistenza, questo può provenire dal fatto che noi stessi siamo lontani dal percepire il nostro essere, il nostro corpo e la sua Anima. Stando presenti a noi stessi, centrati, "seduti" dentro di noi, allora siamo collegati alla Grande Anima di tutte le cose, la divinità vivificante da cui tutta la creazione proviene.
Parte della mia attenzione era al mio respiro, parte al mare e i suoi rumori; lentamente ho schiarito il mio cervello e ripreso contatto con me stesso. Sono bastati pochi minuti per trovare quella quiete. Esperienze semplici come questa mi convincono sempre di più che, come scrive Thoreau in "Walden", santi e poeti non dovrebbero avere troppe cose fra la loro testa e le stelle.

Era da tempo che non camminavo sugli scogli, le mie gambe tremavano un po; la mia insicurezza nell'avanzare mi ha sorpreso non poco. Ad un tratto ho compreso che quella non era debolezza alle gambe, non per uno che sugli scogli ha sempre camminato come su di un sentiero; quel procedere incerto era la mia mancanza di fiducia, la spinta persa negli ultimi mesi.
Avevo paura di scivolare e cadere, mancavo di fiducia verso la Terra. Nella mia mente ho percepito con chiarezza che se avessi dato fiducia a quella pietra, lei mi avrebbe sorretto senza farmi cadere, e così è stato: a questo pensiero le gambe hanno preso forza e mi è venuto da sorridere.

Se diamo fiducia alla Madre Terra, Lei ci ricambia dandoci ciò di cui abbiamo bisogno-avere fiducia nel fatto che la Madre, con la sua Natura, possa provvedere ad essere riparo, cibo, guarigione, conforto, passione e grazia, è ciò che ci permette di tornare alla vita indigena.

Qui di seguito vi trascrivo la traduzione del Messaggio degli Anziani Hopi, un messaggio pieno di saggezza per il momento che stiamo vivendo, parole che anche i nostri Anziani avrebbero potuto dirci: l'importante è dar loro ascolto.


Avete detto alle persone che questa è l'Undicesima Ora.
Ora dovete tornare indietro e dire alle persone che questa è l'Ora.

Qui ci sono le cose che devono essere considerate:

Dove stai vivendo?
Che cosa stai facendo?
Come sono le tue relazioni?
Sei nella giusta relazione?
Dove è la tua acqua?
Conosci il tuo giardino.
E' tempo di dire la tua Verità.
Crea la tua comunità.
Siate buoni gli uni con gli altri.
E non cercate il leader fuori di voi stessi.

Questo può essere un buon momento!

C'è un fiume che adesso sta scorrendo molto velocemente.
E' così grande e rapido che ci sono persone che avranno paura.
Loro proveranno a mantenersi alla riva.
Loro si sentiranno come devastati, e soffriranno molto.

Sappiate che il fiume ha la sua destinazione.
Gli anziani dicono che noi dobbiamo lasciare la riva, spingerci a largo verso il centro del fiume,
tenere i nostri occhi aperti, e le nostre teste al di sopra dell'acqua.

Guarda chi è li con te e celebra.

In questo momento della storia, dobbiamo prendere niente come personale, meno di tutto noi stessi!
Perchè nel momento in cui lo facciamo, la nostra crescita spirituale e il nostro viaggio si fermano.

Il tempo del lupo solitario è finito.
Riunitevi! Bandite la parola lotta dal vostro atteggiamento e dal vostro vocabolario.

Tutto ciò che facciamo adesso deve essere fatto in maniera sacra e in celebrazione.

Noi siamo quelli che stavamo aspettando.

Gli Anziani,
Oraibi, Arizona
Nazione Hopi

Nessun commento:

Posta un commento